Dr. Mario Nicolosi Specialista in Ortopedia e Traumatologia Specialista in Fisiatria
Elettrochemioterapia: vantaggi e sviluppi, dal tumore osseo al tumore al seno
Una metodica ancora relativamente giovane che sta scoprendo inaspettati e incoraggianti sviluppi, grazie anche a studi multicentrici con il nostro ospedale protagonista
Un importante alleato nella lotta contro i tumori è
l’elettrochemioterapia, metodica ormai divenuta maggiorenne, sta
conoscendo continui sviluppi e nuovi campi di applicazione con
risultati sempre più incoraggianti. Nata inizialmente per contrastare
le metastasi cutanee da melanoma non più operabili, questa terapia
riesce a combattere efficacemente le metastasi cutanee che hanno
origine in svariati organi ed i tumori primitivi della cute ma anche i
tumori ossei e quello al seno. I farmaci comunemente utilizzati,
infatti, a volte non riescono a penetrare la barriera epiteliale:
l’elettrochemioterapia consente invece, attraverso l’elettroporazione
di membrana, l’ingresso del farmaco esclusivamente all’interno della
cellula tumorale, rendendo così possibile la regressione delle lesioni
metastatiche cutanee senza danneggiare i tessuti sani circostanti.
Tumori ossei
Un campo in cui l’elettrochemioterapia si sta rivelando molto efficace
è quello relativo ai tumori ossei: “Il nostro scheletro oltre ad
assicurarci la motilità – spiega il dott. Mario Nicolosi, chirurgo
ortopedico di Humanitas Centro Catanese di Oncologia - ha numerose
altre funzioni. Le nostre ossa sono un importante serbatoio di calcio,
proteggono gli organi interni, primo di tutti il cervello, ma anche il
cuore e i polmoni,producono per mezzo del midollo osseo le cellule del
sangue. Come tutto il nostro corpo può essere attaccato da patologie
tumorali di varia natura e caratteristiche”.
La tipizzazione dei tumori è fondamentale per poter eseguire una
terapia idonea e per poter avere una prognosi attendibile e riguarda
la stadiazione, l’estensione e la diffusione di eventuali
metastasi.Una volta individuate queste ed altre caratteristiche, sarà
possibile optare per la terapia più appropriata: medica, chirurgica,
radioterapica e, appunto, elettrochemioterapica.
“L’elettrochemioterapia – spiega il dott. Nicolosi- può essere
utilizzata, in casi selezionati, in alternativa alla chirurgia; come
supporto alla radioterapia quando le lesioni sono multiple e non è
possibile una loro trattamento completo; quando le lesioni ossee non
rispondono agli altri trattamenti; quando una zona è stata già
trattata radioterapicamente e non può più essere irradiata. Viene
sfruttata la possibilità di rendere permeabile, in maniera
reversibile, la membrana cellulare delle zone trattate in modo che il
farmaco chemioterapico venga assorbito, in dosi ridotte, solo in
quella sede senza dare effetti collaterali generali. Il suo uso è
semplice: si circonda la zona da trattare con aghi che, attraverso
brevissimi impulsi elettrici (parliamo di microsecondi) agiscono sulla
membrana cellulare mentre al paziente viene somministrato il farmaco.
Ciò agevola l’ingresso nella cellula tumorale del farmaco
(generalmente non permeante o scarsamente permeante). In questa
maniera viene potenziato l’effetto del farmaco stesso ma limitatamente
ai tessuti esposti agli impulsi Non necessita di incisioni chirurgiche
in quanto gli aghi vengono introdotti per via percutanea”.
L’eccellenza medica italiana per curare le manifestazioni cutanee legate al tumore al seno
Il tumore al seno è uno tra i più diagnosticati nelle donne (47000
nuovi casi all’anno). Un problema che viene sempre più spesso risolto
completamente con la chirurgia, ma che in alcune donne (20–30%) può
comportare manifestazioni della malattia sulla pelle, con risvolti
negativi anche per la psiche del paziente.Per trovare una soluzione a
questo problema - e ai conseguenti danni psicologici - si sono uniti
ben 13 centri medici italiani d’eccellenza, tra cui Humanitas Centro
Catanese di Oncologia, che hanno studiato una terapia cutanea a
livello locale, l’elettrochemioterapia, ben tollerata dai pazienti e
assolutamente non invasiva come la chirurgia. Un vero e proprio aiuto
per chi si ritrova a dover affrontare altre cure dopo l’intervento
chirurgico.
“Lo studio multicentrico – spiega il dott. Leonardo De Meo, referente
del progetto per il nostro ospedale - ha esaminato i dati raccolti su
125 pazienti con metastasi cutanee da carcinoma mammario sottoposti ad
elettrochemioterapia tra il 2010 e il 2013 a prescindere dalla
presenza o meno di altre metastasi. Il trattamento è stato eseguito
seguendo le European Standard Operative Procedures of
Electrochemotherapy.Due mesi dopo il trattamento
elettrochemioterapico, i risultati di questo studio – continua - sono
decisamente positivi e incoraggianti, con una scomparsa delle lesioni
sulla pelle nel 68% dei casi; percentuale che sale all’80% se le
lesioni vengono trattate precocemente (lesioni di dimensioni inferiori
ai 3 cm)”.