Dr. Mario Nicolosi Specialista in Ortopedia e Traumatologia Specialista in Fisiatria
Trattamento della sindrome conflittuale della spalla
E' sempre necessaria un'attenta valutazione e un'accurata diagnosi differenziale prima di procedere all'intervento chirurgico. E' sempre utile, prima della chirurgia, un serio tentativo conservativo tenendo presente che esistono anche diverse patologie che possono simulare una sindrome conflittuale della spalla:
1) instabilità dell'articolazione gleno-omerale
2) artropatie di varia etiologia
3) cervicobrachialgie
4) ipovascolarizzazioni
5) tendiniti da iperuso
6) inserzioni muscolari anomale
Di fronte ad una spalla dolorosa l'indicazione all'acromionplastica
anteriore viene posta, infatti, nelle varie casistiche, dal 5 al
7% dei casi. Bigliani, in uno studio di 420 scapole, ha notato
come la percentuale di presenza dello sprone acromiale salisse
dal 7% nei soggetti al di sotto dei 50 anni, al 30% nei soggetti
al di sopra dei 50 anni.
La sezione del ligamento coraco-acromiale con l'asportazione della borsa ispessita può essere presa in considerazione nei giovani tra i 25 e i 40 anni che presentino ancora dolore nonostante il trattamento conservativo.
Quando invece si sia accertata con precisione la presenza di
prominenze acromiali o dell'acromion-claveare si procede
all'intervento di acromionplastica.
La posizione del paziente e la Beach chair.
L'ingresso dell'artroscopio è il classico posteriore. Si entra dapprima in articolazione per eseguire un controllo dell'articolazione e per controllare l'eventuale presenza di patologie o lesioni sfuggite alla Risonanza Magnetica o alla TAC.
Dopo si introduce l'artroscopio nello spazio sottoacromiale e con un secondo ingresso laterale si esegue la borsectomia ottenendo così una visuale dello spazio e l'eliminazione di un motivo di dolore della spalla. Si procede quindi all'acromionplastica dosandola a seconda della necessità.
Dopo l'intervento il paziente porterà per una settimana il
braccio al collo con un tutore e potrà subito effettuare
iniziali movimenti e kinesiterapia.
La posizione del paziente è la classica in beach chair.
L'incisione cutanea avviene, secondo le linee di Langer, appena lateralmente alla porzione anteriore dell'acromion per una lunghezza di 4-5 cm. Attraversato il sottocute si giunge sul deltoide e si inizia a scollarlo dalla sua inserzione acromiale continuando a dissociarlo lungo le sue fibre per una lunghezza non superiore ai 3-4 cm per non ledere il nervo circonflesso. La preparazione del lembo periostale deltoideo è determinante per una sua buona ricostruzione a fine intervento. Divaricato così il deltoide si giunge sul ligamento coraco-acromiale e sulla borsa che appare generalmente ispessita. Si seziona il ligamento coraco-acromiale cauterizzando il ramo acromiale dell'arteria acromion-toracica e si asporta la borsa. A questo punto si procede all'acromionplastica asportando la porzione antero-inferiore dell'acromion con un osteotomo. La porzione rimossa ha, di solito, lo spessore di 1 cm e la lunghezza di 2. Le eventuali asperità rimanenti vanno livellate con una piccola fresa. Si controlla l'articolazione acromion-claveare: se quest'ultima presenta delle protuberanze che possono provocare impingement vanno rimosse. L'intervento si conclude con un'accurata sutura del deltoide. La spalla viene posta in un tutore semplice che va mantenuto per 2 settimane. In II giornata si inizia la kinesi passiva per passare dopo 10 gg alla attiva.
Il controllo delle varie statistiche riguardo l'acromionplastica mostra risultati molto contrastanti tra loro. Si va, per quanto riguarda i risultati soddisfacenti, dal 43% di Tibone al 97% di Daluga.
La nostra casistica, analizzata secondo il metodo di Constant, è composta da 277 casi operati dal 1990 al 1995. Abbiamo ottenuto il 95% di risultati soddisfacenti.