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Dr. Mario Nicolosi Specialista in Ortopedia e Traumatologia Specialista in Fisiatria



L'Elettrochemioterapia

L’elettrochemioterapia è il risultato della combinazione di due effetti: la somministrazione di dosi ridotte di farmaco e l’elettroporazione delle membrane cellulari.
L’elettroporazione delle membrane cellulari si ottiene con l’applicazione locale di brevi e intensi impulsi elettrici che permeabilizzano reversibilmente la membrana cellulare. Ciò agevola l’ingresso nella cellula tumorale del farmaco (generalmente non permeante o scarsamente permeante). In questa maniera viene potenziato l’effetto citotossico del farmaco stesso ma limitatamente ai tessuti esposti agli impulsi elettrici.

Fig. 1

L’elettrochemioterapia non è una tecnica nuova e in fase sperimentale. Essa nasce da studi preclinici e clinici effettuati negli ultimi venti anni con l’approvazione di due progetti europei: Il Clinoporator e l’Esope.
Il primo rivolto alla progettazione e costruzione di un’apparecchiatura specificatamente dedicata all’applicazione dell’elettrochemioterapia.
Il secondo è, come dice l’acronimo stesso, l’European Standard Operating Procedure for Electrochemotherapy
Questi studi sono stati condotti dall’Istituto Gustave-Roussy di Parigi, dal Cork Cancer Center in Irlanda, dall’Herlev Hospital di Copenaghen, dall’Istituto di Oncologia di Lubiana.
Le indicazioni cliniche elettive dell’elettrochemioterapia sono:

‐ Metastasi da melanoma e metastasi da melanoma in transit
‐ Carcinomi basocellulari e spinocellulari
‐ Recidive e metastasi cutanee e sub-cutanee da carcinoma mammario
‐ Tumori cutanei e del cavo orale anteriore del distretto testa e collo
‐ Recidive e metastasi da carcinomi in aree genitali
‐ Metastasi cutanee e sub-cutanee ulcerate, sanguinanti e dolorose
‐ Riduzione del volume di lesioni tumorali per agevolare l’intervento chirurgico o la radioterapia
‐ Trattamento della patologia multi nodulare cutanea
‐ Tumori dei tessuti molli difficilmente aggredibili con la chirurgia
‐ Metastasi ossee sintomatiche dello scheletro appendicolare
‐ Metastasi epatiche multiple non aggredibili chirurgicamente
‐ Tumori del pancreas in stadio avanzato inoperabili
‐ Recidive in aree già in precedenza irradiate.
I vantaggi sono numerosi e tra questi ne abbiamo sottolineato alcuni che ci sembrano importanti
‐ Procedura radicale in situ per i carcinomi basocellulari
‐ Palliazione efficace nel caso di metastasi cutanee
‐ Durata della risposta locale in caso di risposta completa al trattamento
‐ Capacità di lenire lesioni dolorose o sanguinanti
‐ Efficacia nel preservare l’estetica del paziente e le sue interazioni sociali; la terapia non lascia cicatrici o altro segno evidente nella zona trattata
‐ Efficacia nel preservare la funzionalità di un organo
‐ Dosi ridotte di farmaco somministrate al paziente
‐ Breve durata della sessione di trattamento
Il nostro Centro è dotato della più moderna macchina per elettroterapia prodotta.
Questa consente quindi anche il trattamento delle lesioni ossee prima non possibili.
Gli esperimenti nel ratto prima

Fig. 2

Fig. 3

e i trattamenti eseguiti su pazienti affetti da localizzazione ossee

Fig. 4

Fig. 5

Fig. 6

hanno permesso già di ottenere dei risultati confortanti per il trattamento delle metastasi ossee.
L’elettrochemioterapia viene praticata in ottantacinque Centri europei e in altri cinque Centri italiani:
L’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna
L’Istituto Nazionale Tumori G. Pascale di Napoli
Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma
Istituto Europeo di Oncologia di Milano
Il Policlinico San Matteo di Pavia